IL RUGBY PARALIMPICO > UNO SPORT DI CORAGGIO DA CONDIVIDERE
RAPPRESENTATIVA DE “I DOGI” vs TEAM FCG HANDISPORT GRENOBLE (FRANCIA)
25-27 ottobre 2024 Eurosporting Cordenons – Palazzetto di Villa d’Arco Cordenons
L’Eurosporting Cordenons SSD a RL opera opera da diversi anni nel mondo del tennis, padel, squash, calcetto e tennis tavolo per atleti normodotati ed ha proposto con successo anche una valida attività di discipline paralimpiche organizzando diversi eventi dedicati. Ad Ottobre, in collaborazione con l’Unione Rugby I Dogi ed il Padova Rugby Onlus e grazie al supporto dell’Amministrazione del Comune di Cordenons e della Regione Friuli Venezia Giulia, organizza dal 25 al 27 ottobre, un evento Paralimpico di Wheelchair Rugby che coinvolgerà atleti di livello internazionale con la disputa di un rugby test match dove la selezione triveneta de I DOGI affronterà il team francese del FCG HANDISPORT GRENOBLE in un test match di grande intensità ed agonismo sportivo. L’evento globale si svilupperà in 3 giornate dal 25 al 27 ottobre.
PROGRAMMA EVENTO
VENERDI’ 18 OTTOBRE
conferenza stampa di presentazione della manifestazione
VENERDI’ 25 OTTOBRE
Allenamenti presso Eurosporting Cordenons e a seguire Presentazione e Cena presso Eurosporting riservata a giocatori, accompagnatori, sponsor ed amministrazione. Ospiti ed esperti del settore affronteranno temi importanti quali il valore dell’attività sportiva individuale e di squadra, la resilienza, il recupero funzionale post-traumatico, l’inclusione sociale e l’agonismo nello sport paralimpico. Verrà pertanto presentata la disciplina del *Rugby in carrozzina* quale grande mezzo di inclusione e riscatto sociale.
SABATO 26 OTTOBRE
Presso il Palazzetto dello Sport di Villa d’Arco di Cordenons, al mattino si svolgeranno gli allenamenti e un incontro con le gli studenti delle Scuole e le Società di Rugby del territorio che avranno l’occasione di incontrare i giocatori e conoscere così più da vicino la realtà del rugby in carrozzina provando anche a livello pratico la disciplina stessa.
Nel pomeriggio di sabato, dalle 15.00 alle 17.00, si svolgerà il Test Match ufficiale a cui tutti potranno assistere gratuitamente ed ammirare un sport di grande impatto emotivo dove competitività, coraggio, contatto fisico e sostegno del compagno rappresentano i principali aspetti. Le premiazioni avverranno sul campo a fine match.
DOMENICA 27 OTTOBRE
Visita guidata a Pordenone, Pranzo e partenze di atleti e accompagnatori
IL “RUGBY IN CARROZZINA”, UN VERO SPORT DI CONTATTO
Questa disciplina possiede anche elementi tipici del basket, hockey su ghiaccio e pallamano. Gara in 4 tempi, pallone rotondo. Il “Wheelchair Rugby” o “Rugby in carrozzina” è una disciplina paralimpica che ha preso origine in Canada, a Winnipeg, alla fine degli anni ’70 ad opera di un gruppo di atleti tetraplegici alla ricerca di un’alternativa alla pallacanestro in carrozzina. Nel 1994 il Wheelchair Rugby è stato ufficialmente riconosciuto dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) come sport paralimpico e l’anno successivo si sono svolti i primi Campionati Mondiali a Notwill in Svizzera, con otto rappresentative nazionali in gara. Nel 1996 è stato inserito quale sport dimostrativo ai Giochi Paralimpici di Atlanta, raggiungendo nel 2000 a Sydney, la qualifica di sport premiato con medaglie. Da allora rappresenta uno degli sport di maggior successo e partecipazione in tutte le edizioni paralimpiche.
LE REGOLE
Il rugby in carrozzina, noto come Quad Rugby negli Stati Uniti, è uno sport di squadra per atleti con disabilità. E’ praticato in oltre trentacinque Paesi in tutto il mondo ed è pertanto uno sport paralimpico ampiamente diffuso. E’ governato a livello mondiale dalla Federazione Internazionale World Wheelchair Rugby (WWR) e in Italia dalla Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (FISPES). Può essere praticato da atleti che abbiano disabilità che includano almeno una perdita di funzionalità in almeno tre arti. Sebbene la maggior parte abbia lesioni del midollo spinale, i giocatori possono anche presentare molteplici amputazioni, disturbi neurologici o altre condizioni patologiche che ne limitano la funzionalità fisica. Ai giocatori viene assegnato, tramite una classificazione fisiatriaca, un livello in punti in base alla funzionalità residua ed ogni squadra si limita a schierare atleti con un totale di otto punti.
Il rugby in carrozzina si gioca in un campo con dimensioni del basket ed il contatto fisico tra sedie a rotelle è parte del gioco. Le regole includono elementi di basket in carrozzina, hockey su ghiaccio, pallamano e ovviamente rugby. In campo si gioca in quattro contro quattro. La linea di meta è rappresentata dalla linea di fondo all’interno dell’area di meta.
I giocatori segnano un punto portando la palla attraverso questa linea con almeno due ruote della carrozzina che attraversino tale linea mentre il giocatore ha il possesso della palla. Ad una squadra non è permesso avere più di tre giocatori nella propria area mentre difendono la linea di meta. Ai giocatori in attacco non è consentito rimanere nell’area della squadra avversaria per più di dieci secondi. Un giocatore in possesso della palla deve far rimbalzare o passare la stessa entro dieci secondi. Le squadre hanno dodici secondi per oltrepassare la propria metà campo ed un totale di quaranta secondi per segnare un punto o concedere un possesso. Il contatto fisico tra le carrozzine è permesso ed è parte importante del gioco. Non sono consentiti il contatto ritenuto pericoloso (colpire un avversario da dietro) ed il contatto diretto tra parti del corpo dei giocatori. I falli sono puniti con una penalità di un minuto, per falli difensivi e tecnici, oppure con la perdita di possesso, per falli offensivi. In alcuni casi, una meta tecnica può essere assegnata in seguito ad una penalità. I falli comuni includono la rotazione (colpire la sedia a rotelle di un avversario lungo l’asse principale, provocandone la rotazione orizzontale o verticale con o senza caduta a terra dell’avversario), l’uso illegale delle mani (colpire un avversario con le braccia o le mani) e il trattenere (afferrarlo con le mani o le braccia impedendone il movimento) o cadere volontariamente o involontariamente su di esso. La durata del gioco è di quattro quarti da otto minuti. Se il gioco è in pareggio al termine del tempo regolamentare, si giocano periodi di tre minuti di tempo supplementare. Come nelle partite di rugby per normodotati, quello in carrozzina è altamente competitivo e spettacolare, alternando rapide fasi di possesso della palla che passa avanti e indietro tra le squadre mentre il gioco continua. I giocatori possono essere sostituiti solo durante un’interruzione del gioco.
Il pallone di gioco è rotondo, tipo pallavolo, per ovvie intrinseche difficoltà a gestire con le mani sia il possesso che il rimbalzo dello stesso.
LE SQUADRE
I dogi in Carrozzina
Nel 2015, il percorso storico de I Dogi ha ripreso vigore con la formazione dell’Unione Rugby I Dogi, che raccoglie l’adesione di oltre il 90% delle società di rugby del triveneto. La storica selezione ha trovato valore aggiunto con la creazione di un team di rugby in carrozzina che rappresenta la pari eccellenza agonistica nell’espressione paralimpica dei fratelli normodotati.
La selezione triveneta de I Dogi di Rugby a 15, con le sue 22 partite disputate, ha caratterizzato vent’anni di storia del rugby italiano dal 1973 al 1993. Attraverso la costituzione nel 2015 dell’Unione Rugby I Dogi che racchiude la quasi totalità delle associazioni trivenete, si è riproposta come importante riferimento per un rilancio di valori sportivi, di tradizione e cultura che caratterizzano da sempre le identità e le eccellenze del territorio triveneto. E’ proprio sui valori positivi di quella storia sportiva e sociale che si possono ritrovare motivazioni e rinsaldare forti legami all’interno di una comunità in divenire. Una storia, a volte divenuta leggenda, fatta di sfide, risultati, giocatori, famiglie, generazioni intere, tifosi e coinvolgimento del territorio che ha raggiunto (e talvolta superato) il livello di competitività e popolare della Nazionale. I Dogi sono anche il momento di sintesi identitaria e unitaria più alto di un territorio rugbIstico.
Ritornando alla selezione paralimpica, il suo è un posizionamento sullo stesso piano, se non fosse che questi atleti praticano il rugby da seduti e non in piedi, viste le limitazioni fisiche che questa disciplina comporta. Se poi gli atleti che compongono questa selezione sono gli stessi che, per loro bravura, formano al 100% la rappresentativa nazionale italiana, diventa facile accreditare il gruppo e lo staff quale concreta espressione della “Nazionale Triveneta”. I ragazzi sono tutti tesserati agonisticamente e residenti nell’area geografica soprattutto veneta provenendo dalle province di Padova, Treviso, Belluno, Vicenza, Verona e Gorizia. Lo spirito che li unisce è il grande senso di appartenenza al territorio e a una tradizione sportiva che fa de I Dogi la massima espressione di eccellenza della storia del rugby. La selezione de I Dogi paralimpici ha disputato dodici test match ufficiali, tutti a livello internazionale, conseguendo dodici vittorie consecutive, in un crescendo di prestazioni che fanno ben sperare per la continuazione di un glorioso percorso alla stregua dei loro predecessori normodotati tra gli anni ‘70 e ’90. All’insegna del motto, risalente ai rematori delle Galee della Repubblica Serenissima di Venezia: Duri ai banchi… Dogi! Fino alla fine!
L’FCG Handisport Grenoble
è stato fondato nel 2016 su iniziativa di Jonathan Best , giocatore emblematico della squadra professionistica francese del Grenoble Rugby TOP 14 e di David Romero, che rappresenta una vera espressione dell’impegno e della passione per il rugby inclusivo. Con la piena integrazione nel FCG Grenoble Rugby, il Club oggi conta 20 atleti e 7 volontari dedicati all’attività, pienamente impegnati nello sviluppo della disciplina. Con due allenamenti settimanali a Pont-Claix, la squadra gioca nella divisione nazionale francese N3 e continua a crescere di anno in anno. FCG Handisport non solo promuove lo sport inclusivo per tutti, ma incarna anche i valori di solidarietà e cameratismo, offrendo ai suoi membri uno spazio in cui tutti possono superare se stessi e migliorare nella vita di tutti i giorni. Il club è un esempio stimolante di resilienza e determinazione, rafforzando così il fantastico legame tra rugby e inclusione sociale.